COME UN FOGLIO DI MUSICA
di Julia Liebisch-Peschl
Dal giornale della Scuola “Brockwood Observer”
Estate 2008
Il vento batte sui vetri, contro la finestra, le foglie degli alberi danzano
nell’aria, gli agnellini belano correndo nei prati.
Un altro anno è quasi finito, uno dei quattro che ho vissuto qui. Fin dalle prime settimane Brockwood è diventato casa mia. Ora sono seduta qui, e non sono ancora sicura di che cosa succederà il prossimo anno, potrei essere qui o da qualche altra parte, chissà!
Non ho paura, ma è una strana sensazione pensare di dover lasciare questo posto incredibile dopo avervi trascorso alcuni degli anni più importanti della mia vita. Se cinque anni fa qualcuno mi avesse detto che un giorno sarei finita in una scuola residenziale in Inghilterra mi sarei messa a ridere! Tutto mi sembrava così accogliente e comodo nel vecchio ambiente familiare, ma talvolta la vita ci riserva grandi sorprese! E così mi ritrovai in questo posto di stupefacente bellezza per la mia settimana di prova, con una valigia piena di troppe cose: un dizionario (che non ho mai usato), le indicazioni per arrivare qui e senza la benché minima idea di che cosa mi aspettasse.
Fu l’inizio della mia esperienza di questo posto e alla fine della settimana non avrei più voluto lasciarlo! Poi dovetti aspettare sei mesi prima di potervi ritornare e durante quel periodo non riuscivo più a concentrarmi sugli studi nella mia vecchia scuola, continuavo a fantasticare su Brockwood Park School, un’incantevole scuola immersa nella campagna dell’Hampshire. E finalmente il giorno fatidico arrivò! Preparai la valigia stringendo in mano il biglietto aereo; nessuno avrebbe potuto portarmelo via!
In certi posti si fa fatica ad adattarsi, ma non a Brockwood! Tutti ne diventano una parte importante molto in fretta. E’ come una grande rappresentazione teatrale nella quale Brockwood è il palcoscenico su cui ogni anno gli attori cambiano, ma ogni persona che arriva si trova immediatamente sul palco
con un suo ruolo da sostenere. Quando arriviamo qui siamo come argilla, possiamo facilmente essere modellati, a seconda di quello che facciamo di questo posto, ma siamo anche quelli che danno forma a Brockwood, che cambia ogni anno: gente che cambia, gente che parte e nuove persone che arrivano.
Questo posto può essere paragonato a uno spartito musicale. Un foglio vuoto che ci dà la libertà di creare il nostro brano musicale! Ci vengono date le basi, cioè il foglio che aspetta di essere riempito con melodia e armonia, ma tutto il resto spetta a noi! Perciò se noi non scriviamo le chiavi, le note, gli intervalli e i tempi, il foglio rimarrà vuoto. Ogni anno la chiave musicale cambia e ogni nuovo spartito sembrerà diverso, ma ci saranno sempre delle note da suonare!
Talvolta piano, talvolta più velocemente, talvolta ci saranno moltissime note e altre volte ne verranno scritte pochissime e con calma… Ma il foglio non sarà mai vuoto.
Qualche volta mi sono sentita triste, quando sembrava mancasse la musica, ma sono cose che possono succedere… Sento di aver imparato moltissimo da quando sono venuta qui, su tantissime cose; mi sono aperta e ho imparato molto dagli altri, che a loro volta hanno imparato da me. Ho anche passato alcuni dei miei giorni più tristi qui, giorni nei quali puoi sentirti veramente molto solo, ma anche alcuni dei giorni più felici della mia vita! A volte sento di aver sprecato un mucchio di tempo a pensare, a pensare troppo, a cercare di analizzare la gente, cercando di capire le cose, di controllarle… e penso che avrei potuto impiegare quel tempo diversamente. Ma, tutto sommato, qui ho passato gli anni più incredibili ed emozionanti della mia vita. Brockwood è un posto in cui ti viene data molta libertà per scoprire, ma senza forzature, ed è una cosa che apprezzo molto.
Come alla fine di ogni anno, il tempo sembra improvvisamente correre più veloce ora, ma io voglio fermarlo un momento, guardare tutte le cose che sono successe quest’anno, respirare l’atmosfera che non sarà mai più esattamente la stessa e abbracciare le persone alle quali mi sento vicina. Sento di voler bene agli amici che hanno camminato con me e che ora devono andare per la loro strada; voglio ringraziare uno ad uno tutti quelli che hanno reso così speciale il mio tempo passato qui.
Scorrerà qualche lacrima, perché ci siamo sentiti così vicini fra di noi qui, ma la vita continua, non si fermerà mai, e dopo la partenza le persone si renderanno conto che non devono essere tristi, perché porteranno sempre un pezzo di Brockwood nel loro cuore.